mercoledì 16 settembre 2015

BG - Marcus Grim e Uroboros (Parte 2)

Bianco. Bianco ovunque. Non ne poteva più, da quanto tempo si trovava in quel posto? Ed esisteva davvero? Aveva camminato in lungo e in largo, ma senza trovare muri, sentendo solo i suoi passi rimbombare sul pavimento. Aveva perso la percezione della profondità in quel posto, completamente bianco ed indefinito, senza confini, senza luce, come se risplendesse da sé. Stava per impazzire. O quantomeno questo era ciò che si ripeteva da giorni, infiniti giorni. <<Marcus, eccoti.>> disse una voce alle sue spalle. Il Vecchio era tornato. Marcus lo chiamava così, ma in realtà aveva un aspetto giovane come il Sensei, eppure Marcus sentiva che quell'essere, se davvero esisteva e non era una sorta di proiezione del suo inconscio, era molto più antico di lui. E Marcus aveva ormai qualche migliaio di anni alle spalle. Così lo chiamava il Vecchio. Arrivava sempre alle sue spalle, nonostante centinaia di volte Marcus avesse tentato vanamente di coglierlo mentre compariva, per capire da dove diavolo arrivasse. Questa volta nemmeno si girò. Le conversazioni con il Vecchio non portavano quasi mai a nulla, ma era l'unico altro essere in quel luogo, e la sua voce era l'unico altro suono che sentiva. Beh questo non era del tutto vero. Due volte era successo qualcosa di molto strano. Una volta gli era parso di sentire un bambino piangere in lontananza. Aveva corso verso quel suono, ma non aumentava mai di intensità come se non si avvicinasse, poi, presto, aveva smesso. Il vecchio era comparso subito dopo, ma sosteneva di non aver sentito nulla. Un'altra volta invece, mentre il vecchio arrivava Marcus aveva sentito un gruppo di voci che parlavano insieme caoticamente, come se ognuna portasse avanti una conversazione a sé stante. Si era voltato di scatto verso il vociare alle sue spalle e aveva visto il Vecchio, era stata la volta che più si era avvicinato a coglierlo al suo arrivo.
<<Da quanto tempo sono qui?>> chiese Marcus. <<Non mi aspettavo di risentire questa domanda, abbiamo avuto molte conversazioni dall'ultima volta che l'hai posta.>> rispose, non rispondendo come sempre, il Vecchio. <<Lo so, da quando ero appena arrivato. Sono passati così tanti giorni.>> Il Vecchio rise <<Ah, tempo, giorni. Come fai a dirlo? Il tempo non esiste qui.>> - <<Ma esiste là fuori!>> disse Marcus, voltandosi e indicando vagamente con la mano. <<Là fuori? Mio caro credi di essere dentro a qualcosa?>> rispose il Vecchio, ridendo ancora. <<E allora dove siamo?>> - <<Fuori, ovviamente.>>. Improvvisamente la risata del Vecchio si trasformò in un rantolo e iniziò a tossire. Si guardò la mano che aveva istintivamente messo davanti la bocca: tossiva sangue. Il suolo tremò mentre in lontananza rimbombava un'esplosione. Il Vecchio prese Grim per le spalle e lo guardò fisso negli occhi, smettendo di tossire <<Ascoltami, so perchè sei finito qui, cosa cercavi. Ti ho studiato chiedendomi se fossi pronto, e non lo so ancora, ma non posso più aspettare. Ricorda solo questo: per quanto terrificante sia la luce deve spegnersi e quando l'ultimo canto avrà smesso di risuonare tu dovrai assicurarti che abbia abbastanza forza, o le loro risa riecheggeranno per sempre. Coloro che credono di vedere la luce lo sanno ma non hanno compreso del tutto e se porteranno a termine il loro compito sarà la fine!>> Marcus e il Vecchio si tenevano per un braccio mentre un vortice li trascinava allontanandoli turbinando. <<Come faccio? Come gli darò forza?>> gridava Grim, ma ormai il Vecchio era scomparso. Sentiva di nuovo il vociare caotico che aveva sentito una volta in quel posto, mentre il bianco scompariva e suoni di esplosioni in lontananza si facevano sempre più vicini. Il cigolare di un meccanismo automatico lo riportò al mondo: la capsula di stasi in cui era stato rinchiuso dagli Illuminati era stata aperta. Grim si alzò e trovò un giovane alto e bello, armato che lo guardava con aria preoccupata. Era il primo che incontrava, ma Marcus Grim lo riconobbe subito per quello che era: uno dei suoi fratelli, un Sensei. <<Presto, dobbiamo andarcene prima che arrivino in forze, non c'è tempo!>> gli gridò il giovane. Uscirono correndo dalla cella, mentre esplosioni facevano vibrare i cunicoli sotterranei in cui si trovava la prigione. <<Di qui! Gli altri sono già riusciti a fuggire, ma la tua cella era la più sorvegliata, non abbiamo tempo da perdere!>> - <<No, devo prendere una cosa! Dove hanno messo i miei equipaggiamenti?>> rispose Grim. <<Dannazione, da questa parte allora.>> ed il giovane salì per una scala sulla destra. Arrivarono in una sala piena di oggetti e armi e Grim vide subito, chiusa in un cubo di cristallo, la Runa dell'Avvenire del Viaggiatore. Lo frantumò e la prese, afferrando anche la sua spada mentre uscivano. Alcuni soldati si pararono loro davanti, ma li massacrarono e raggiunsero l'hangar fuggendo con una navetta dal sistema solare.

Malakai Moror
Il Sensei che lo aveva salvato si chiamava Malakai Moror. Gli disse che era stato prigioniero per quasi 3000 anni, spiegandogli chi erano gli Illuminati, che lo avevano imprigionato. Disse di averlo trovato grazie ad un altro dei loro fratelli, un Sensei che era entrato in contatto con lo Star Child, divenendo simile ad uno degli antichi Sciamani che avevano portato alla creazione dell'Imperatore. Grazie alle abilità precognitive dello Sciamano aveva scoperto dove alcuni Sensei erano tenuti prigionieri ed era andato a liberarli. Moror si rifiutò però di rivelare il nome dello Sciamano. Grim gli spiegò la sua intenzione di distruggere l'Inquisizione e l'Ecclesiarchia e di riportare l'Imperium all'età d'oro. Non gli rivelò però il suo piano più grande, che aveva iniziato a meditare mentre era nel luogo bianco, anche perché non aveva ancora compreso come realizzarlo. Malakai Moror decise di aiutarlo e insieme tornarono a Zaion.

Uroboros
Finalmente Grim poté dedicarsi personalmente all'organizzazione che millenni prima aveva ordinato di creare. Tornato a Zaion però si rese conto che pochi progressi erano stati fatti. Abbandonati a sé stessi per migliaia di anni i suoi seguaci avevano cessato le attività di cui erano stati incaricati. Zaion era allo stesso livello di un qualunque pianeta formicaio imperiale, protetti dalla repressione dell'Imperium grazie al Nomad attivato da Grim, ma dediti unicamente all'autosussistenza, un compito già abbastanza complesso per un pianeta isolato. La figura del Sensei era ormai entrata a far parte della mitologia e nessuno ormai aspettava più il suo ritorno. Grim dovette riprendere il potere con la forza dimostrando di essere lui l'eroe di cui ormai si manteneva il ricordo unicamente nei racconti. Non aveva importanza se tutto il lavoro era da rifare, ora aveva uno scopo definito e lo avrebbe inseguito. Con Malakai al suo fianco costituì un'imponente organizzazione. Apprezzava il fratello: era un combattente fenomenale, un'abile stratega e un coraggioso condottiero. Marcus vedeva in Malakai una personalità simile alla sua, che però esaltava i suoi tratti più energici: la combattività, la ferocia in battaglia, l'impulsività.
Grazie al loro lavoro combinato Uroboros risorse: crearono una rete di spie infiltrata tra le alte gerarchie dell'Imperium, prepararono un forte e grande esercito con cui misero in sicurezza il sistema solare di Zaion e conquistarono alcuni pianeti non imperiali che nascosero tramite repliche del Nomad, riallacciarono vecchie alleanze e ne formarono di nuove con umani ed alieni. Grazie ad antiche tecnologie, preservate segretamente per millenni a Zaion, le forze militari di Uroboros divennero più avanzate dei comuni eserciti imperiali, per quanto in inferiorità numerica, in preparazione di scontri diretti. Ma l'esercito di Uroboros non includeva solo corpi militari simili alla guardia imperiale o reggimenti armati di tecnologie segrete: perfino due capitoli di space marine scomunicati si unirono ai suoi ranghi, le Sciabole della Notte e i Cavalieri della Tempesta.
Per molto tempo Malakai e Marcus guidarono Uroboros insieme, poi una notte Moror scomparve da solo con una nave. Marcus trovò la Runa dell'Avvenire fuori posto e capì che Malakai l'aveva usata.

Uroboros è la più grande organizzazione anti imperiale all'interno dei confini dell'Imperium. Mentre Marcus Grim cerca di realizzare il suo piano finale, guida Uroboros con lo scopo di distruggere un giorno l'Inquisizione e l'Ecclesiarchia e ricondurre l'Imperium degli uomini all'era d'oro dell'Imperatore. Per fare ciò, non potendo scontrarsi direttamente con l'enorme Imperium e conquistarlo, si occupa di destabilizzare i pianeti per colpire nelle zone più deboli: da reti di spie ad alleanze con bande nei formicai, da raid a navi, lune e satelliti ad attacchi veri e propri a pianeti minori, sfruttando eserciti simili alla guardia imperiale, tecnologie avanzate forse più di quelle di Marte, space marine , alleati umani ed alieni e guerriglie interne ai mondi Uroboros pian piano si fa strada. Ma non è solo la guerra contro l'Imperium e la protezione degli esseri umani, imperiali o meno, ciò di cui si occupa. Marcus Grim cerca attivamente i suoi fratelli Sensei, rari manufatti come le Rune dell'Avvenire e persegue altri piani oscuri a chiunque se non al leader dell'organizzazione. Tiene sempre stretta a sé la Runa donatagli dal Viaggiatore, ed è proprio facendosi guidare da questo misterioso manufatto precognitore che Marcus Grim è stato guidato ad un oscuro capitolo di space marine scomunicati diventati suoi alleati: la Legione Cremisi.

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